Fiore di roccia, Maria Plozner Mentil e le Portatrici della Grande Guerra

Pubblicato il 4 marzo 2025 alle ore 10:03

"L'uomo è una creatura così bizzarra, ama e distrugge, riedifica e sopravvive. L'amore è vita, la vita è un vento che non comprende barriere di filo spinato, nè fossati profondi quanto mari. La sua natura è espandersi."

Ci sono libri che, oltre a raccontarti una storia, ti fanno scoprire pezzi di passato di cui non sapevi nulla. Fiore di roccia di Ilaria Tuti è uno di questi. Prima di leggerlo, non avevo mai sentito parlare delle Portatrici della Carnia e devo dire che la cosa mi ha lasciato a bocca aperta.

Chi erano? Donne di montagna che, durante la Prima Guerra Mondiale, si caricavano sulle spalle gerle piene di rifornimenti per i soldati al fronte. Parliamo di 30-40 kg di peso, camminando per ore su sentieri ripidissimi, spesso sotto il fuoco nemico. Tutto questo senza paga, senza riconoscimenti, solo per senso del dovere e perché “qualcuno doveva farlo”.

Tra loro c’era anche Maria Plozner Mentil, che nel 1916 fu uccisa da un cecchino mentre portava rifornimenti ai soldati. Solo molti anni dopo, nel 1997, le è stata riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Una storia importante e sconosciuta, come tante di quell’epoca, che però meritava di essere raccontata.

La protagonista del libro, Agata, è una di queste donne. È pratica, testarda, abituata alla fatica, ma non per questo priva di emozioni. Non è una che si perde in chiacchiere, ma quando serve sa tirare fuori un coraggio che fa venire i brividi. Mi è piaciuta proprio per questo: niente lamentele, niente eroismi da film, solo una forza concreta, fatta di piccoli gesti e tanta determinazione.

La scrittura della Tuti è molto evocativa, piena di immagini e sensazioni vivide e poetica. Non esattamente il mio genere, preferisco uno stile più diretto. Ma in questo caso la storia vince a mani basse su tutto. Sono contenta di averlo letto, mi ha portato fuori dalla mia confort zone e ho scoperto una storia bellissima.

A noi le storie di montagna piacciono sempre, perché parlano di un mondo che conosciamo bene. Certo, la Carnia non è proprio dietro casa nostra, ma l’anima di queste montagne ci è familiare: la fatica, il silenzio, la natura che impone le sue regole. E infatti, quando abbiamo scelto il nome del blog, La Libreria dei Pini, lo abbiamo fatto perché viviamo circondati da montagne e boschi. Un luogo che sembra fatto apposta per perdersi nei libri e nelle storie.

Se vi piacciono le storie che lasciano il segno, Fiore di roccia è il libro giusto. Non è solo un romanzo storico, ma un omaggio a donne straordinarie che meritano di essere ricordate. E, garantito, dopo averlo letto non guarderete mai più un sentiero di montagna con gli stessi occhi.

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