“Non sono pazza. È il mondo che è sbagliato.”

Con questa frase Génie ci mette subito in chiaro che, nel suo mondo, non c’è nulla che funzioni. L’intera storia di Génie è una discesa vertiginosa negli abissi e anche se te lo aspettavi, ogni capitolo è uno schiaffo in pieno viso. La trama è semplice e tragica: Génie è una giovane donna che cerca di farsi strada in un mondo che non riesce a comprendere, ma il suo viaggio è ostacolato dalla violenza, dai rapporti difficili con la sua famiglia, dalle sue insicurezze e dalla presenza della figlia Marie, con cui non sa come rapportarsi. Ciò che inizia come una lotta per trovare un posto nel mondo, diventa ben presto una lotta per non affondare in un mare di solitudine. E quando pensi che non possa andare peggio, BOOM: l’autrice ti schiaccia con il finale. Se all’inizio il libro ti dà l’illusione che forse, in qualche modo, le cose possano migliorare, alla fine ti ritrovi in una puntata di Grey’s Anatomy, dove le sfighe non hanno mai fine.
La scrittura di Ines Cagnati, però, è davvero qualcosa di straordinario: non mira a farti entrare in sintonia con i personaggi, non ha momenti di respiro che permettono di sognare un futuro migliore per Génie e Marie. Inès Cagnati non regala nulla ai suoi lettori: la sua prosa è tesa, precisa, gelida, un film in bianco e nero. S’intuisce che dietro alle sue parole ci sia molta solitudine, un dolore profondo che l’autrice sembra aver vissuto sulla propria pelle. La sua scrittura non è banale, nè consolatoria. Ogni frase è un colpo, ogni descrizione è un passo più vicino alla consapevolezza che forse c’è troppo buio in questo mondo per trovarci una via d’uscita.
Quindi, sì, Génie la matta è un libro che ti prende, che ti entra dentro, e ti lascia anche con una grande frustrazione. Se siete alla ricerca di una lettura che vi regali qualche piccola speranza, che vi faccia credere che il destino possa migliorare, forse è meglio che non lo leggiate. Però se siete pronti a fare i conti con una storia che non lascia neanche una piccolissima briciola di speranza, beh, allora leggetelo. Ma a vostro rischio e pericolo.
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