Veleno a colazione, sulla vita e altri disastri

Pubblicato il 10 marzo 2025 alle ore 14:02

"Se volete sapere come sono andate le cose, non vi piacerà sapere che sono andate nel peggiore dei modi. Ma è proprio così che sono andate."

OK, fermi tutti un attimo: cosa ho appena letto? Una riflessione profonda sulla natura umana? Un giallo psicologico? Un incubo narrativo? Non lo so, ma che sia stato un viaggio interessante non c'è dubbio.

Partiamo dall’inizio: non si può mai fare troppo affidamento su Lemony Snicket. Se pensavate che questa lettura fosse una passeggiata nei verdi prati della letteratura leggera, mi dispiace deludervi (non preoccupatevi, ho fatto lo stesso errore anch’io!). L’autore si diverte a mischiare enigmi, ironia, tragedia e una sana dose di cinismo per poi condirli con puro e semplice caos. Ma che volete farci? È il suo stile. Si passa dalle rivelazioni psicologiche, se possiamo chiamarle così, a quelle che sembrano essere situazioni prive di senso, ma sono comunque straordinariamente affascinanti.

Il libro inizia con una colazione ma non quella con caffè e cornetto che vi aspettate. No, il veleno è il condimento principale della mattina e a quel punto ci si rende conto che niente, NIENTE, in questo libro è ordinario. Non sono nemmeno tanto sicura di voler sapere cosa c’era dentro quella tazza. Una storia che gioca tra il serio e il faceto, mescolando riflessioni sul destino, la vita e la morte con la leggerezza di un sarcasmo acido che ti fa dubitare di tutto, ma anche ridere di gusto.

Quindi, la risposta alla domanda fondamentale che vi assilla è: mi è piaciuto? Beh, sì, ma non chiedetemi di spiegarvelo. Perché come tutte le cose che non si capiscono del tutto, Veleno a colazione è un po' come un piatto che non ha un bell’aspetto ma che ha qualcosa, un profumo o una spezia di cui non riesci a ricordare il nome, che nonostante tutto continui a mangiare. Ti fa felice? Forse. Nel dubbio te lo sei pappato tutto.

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